sabato 24 luglio 2010

"Dio è morto" dei Nomadi

"Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia,
nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già,
lungo le notti che dal vino son bagnate,
dentro le stanze da pastiglie trasformate,
lungo le nuvole di fumo,
nel mondo fatto di città,
essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà.
Un Dio che è morto,
ai bordi delle strade,
Dio è morto
nelle auto prese a rate,
Dio è morto
nei miti dell'estate.
Dio è morto.
Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell'eroe,
perché è venuto il momento di negare
tutto ciò che è falsità,
le fedi fatte di abitudini e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato,
la dignità fatta di vuoto,
l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto.
E un Dio che è morto,
nei campi di sterminio,
Dio è morto
coi miti della razza,
Dio è morto
con gli odi di partito.
Dio è morto.
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni
e poi risorge
in ciò che noi crediamo,
Dio è risorto,
In ciò che noi vogliamo, Dio è risorto
nel mondo che faremo.
Dio è risorto, Dio è risorto".