giovedì 4 febbraio 2010

Perchè l'Ateo e l'Agnostico non possono essere messi nella stessa categoria

Spesso si usa mettere da una parte i c.d. credenti, vale a dire coloro che credono che dio o, quantomeno, un'entità metafisica esista, e dall'altra i c.d. non credenti, una categoria all'interno della quale sono annoverati sia atei che agnostici.

Ma se l'Ateo crede che dio non esista, ciò significa che anch'esso ha una credenza, seppure in negativo. Pertanto, non potrebbe essere messo tra i "non credenti", in quanto l'Ateo "crede che non".

L'unico vero non credente è l'Agnostico, che non crede nè che Dio esista, nè che dio non esista.

La migliore classificazione si rivela, dunque, essere la seguente.
In primo luogo, troviamo i c.d. credenti. Da una parte, coloro che credono che Dio esista e, dall'altra, coloro che credono che Dio esista (i.e. gli Atei).
In secondo luogo, ci sono i c.d. non credenti, vale a dire coloro che non credono nè che Dio esista, nè che dio non esista (i.e. gli Agnostici).

Atei ed Agnostici non possono, pertanto, essere messi nella stessa categoria.

Se si considera tutto quanto appena detto, si comprende bene che associazioni come UAAR (Unione Atei ed Agnostici Razionalisti) non abbiano considerato la differenza ontologica che intercorre tra Atei ed Agnotici, essendo delle associazioni che intendono riunire sotto il proprio ombrello due concezioni radicalmente diverse e, per gli aspetti essenziali, opposte.

Il Credente crede che sì.
L'Ateo crede che no.
L'agnostico non crede, nè che sì, nè che no.